mercoledì 2 dicembre 2015

BRASILE, AMAZZONIA : Lucio Flavio Pinto, l' ultimo suo eroe !
























Amici, come saprete in questi giorni a Parigi si svolge la CONFERENZA ONU SUL CLIMA che tenterà di decidere il futuro del nostro pianeta. 

I giornali , i telegiornali, i social sono pieni di articoli che riprendono le dichiarazioni dei "grandi della terra" (circa 200 capi di stato sono riuniti a Parigi, cosa mai vista prima) che per molti versi sono drammatiche : drammatiche perché molti importanti capi di stato pensano che siamo vicinissimi, se non addirittura oltre il punto di non ritorno, e quindi fondamentale trovare un accordo durante questa conferenza di Parigi ; allo stesso tempo drammatica perché la lotta tra paesi emergenti e paesi industrializzati è evidente nelle dichiarazioni iniziali e presagiscono ad un possibile nulla di fatto. 

Comunque tutto ciò ve lo lascio seguire giorno per giorno sui media. 



Io invece volevo riprendere in questo post, la storia e l' esempio di un uomo "solo"  che lotta ormai da più di 40 anni per difendere e salvare l' amazzonia: si chiama Lucio Flavio ed è un Sociologo urbano di San Paolo che già più di 20 anni fa denunciava traffici di schiavi, latifondisti che inglobavano terreni demaniali e foreste bruciate per lasciare spazio alla soia. 

Ciò gli costo il licenziamento dall' università così come dal giornale O Liberal in mano ai poteri forti della famiglia Majorana. Nonostante tutto questo, decide di scrivere un periodico tutto solo e lo chiama 




Jornal pessoal continuando così la sua battaglia da Don Chisciotte. 

Più e più volte finisce in tribunale per le sue inchieste e seppur con prove lampanti a suo favore, subisce parecchie condanne dai giudici che subito dopo la sentenza abbandonano la toga per passare a libro paga dei grandi proprietari.

Pinto resiste grazie anche all' appoggio internazionale, testimoniato da numerosi premi e riconoscimenti internazionali ; 

Reporters sans Frontières lo iscrive nell' olimpo dei "giornalisti più coraggiosi del mondo". 

Nel suo ultimo libro "LA FINE DELL' AMAZZONIA" è contenuto il suo allarme estremo ..."nelle capitali del Brasile industrialee politico nessuno si preoccupa dell' Amazzonia minacciata da un capitalismo primitivo. Scava e brucia, non gli importa della gente. 

Nel 1976, governo militare, le esportazioni del mio Parà - ferro, alluminio, legni preziosi - valevano 300 milioni di dollari l' anno. Nella democrazia dei nostri giorni superano i 14 miliardi, stanno per arrivare a 18 e la distruzione continua."

Non solo miniere, ferro, alluminio, e caolino, ma anche soia e pascoli sterminati. Dagli aeroporti delle regioni deforestate ogni mattina partono i cargo per la Wall Street della carne, il mercato di Chicago.

"Negli anni 70, il piano di sviluppo dei generali imponeva all' Amazzonia di moltiplicare i dollari, non importa come. Oggi un terzo del mare verde è quasi spogliato, un quarto distrutto", tre milioni di chilometri quadrati, DIECI VOLTE L' ITALIA !

"La fragilità della foresta acquatica pretende un equilibrio


dinamico. Stravolgendo un ettaro se ne compromettono cinque. Ne soffrono acqua, fauna, flora: LA CATASTROFE SI AVVICINA. Stagioni senza piogge ; San Paolo e Rio con i rubinetti a secco. Si progettano degli acquedotti dai costi terrificanti. 

L' inerzia delle autorità trascinerà nella schiavitù sociale non solo città e milioni di brasiliani, anche continenti lontani sconvolti dal cambio climatico provocato dal polmone Amazzonia che stiamo svuotando" 

IMPRESSIONANTE !!!

Grazie Lucio Flavio Pinto per continuare a lottare per noi !!!

...e grazie a Maurizio Chierici per aver scritto questo articolo illuminante sul Venerdi di Repubblica !









































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