Qualcuno di voi è mai stato all'isola di LA REUNION ?
Per chi non la conoscesse, Île de la Réunion è una delle 6 isole che compongono l' arcipelago delle Isole Mascarene, situate nell'Oceano Indiano ad est del Madagascar e non lontano dalle Mauritius.
E' un isola francese a tutti gli effetti ; appartiene infatti al dipartimento d'oltremare della Francia, parte dell' UE e visitabile quindi mediante l'utilizzo della sola carta d'identità valida per l'espatrio.
L' isola non è molto conosciuta, ma riserva meraviglie naturali e paesaggistiche. Il turismo, fortunatamente ancora di nicchia qui, è rappresentato principalmente dagli amanti del trekking per lo straordinario paesaggio montano ed in subordine, .....
..... per gli amanti del surf per la particolare "onda lunga" che La Reunion regala in alcune delle sue spiagge.
Ed è proprio con questi ultimi che ormai da qualche anno la "natura" ha ingaggiato una spietata battaglia.
Una battaglia che vede schierati da una parte i giovani ed atletici "domatori dell'onda lunga", e dall'altra gli spietati ed assassini squali tigre e leuca.
Pensate che dal 2011 in un tratto di costa lungo solo 40 chilometri sono state attaccate dagli squali 17 persone, e di queste purtroppo 7 sono morti facendo balzare l' Isola di La Reunion in testa alle classifiche per la pericolosità delle sue spiagge.
Il rischio di un attacco qui è quattro volte più alto che alle Hawaii e dieci volte più alto che in Australia.
Il rischio di un attacco qui è quattro volte più alto che alle Hawaii e dieci volte più alto che in Australia.
Tutto ciò ha gettato i circa 900 mila isolani nello sconforto, anche perché loro con il mare e sul mare ci vivono.
Molti hanno iniziato a porsi delle domande circa quest'improvvisa crescita degli attacchi degli squali e le ragioni per cui gli squali sembra si siano spostati dall'aspra costa orientale, poco frequentata dagli "umani", alle splendide e più amate spiagge ad ovest dell'isola.
E' diventata una questione sociale con i surfisti schierati con i pescatori (che considerano ormai i loro eroi) contro gli ambientalisti ed i biologi marini contrari all'uccisione indiscriminata degli squali.
Ognuno ovviamente individuando un colpevole diverso: bagnanti ed ambientalisti hanno preso di mira un allevamento di pesce nella baia di Saint-Paul, rivelatosi però innocuo ma nonostante ciò costretto a chiudere.
I surfisti se la sono presa con la decisione di instaurare nel 2007 una area marina protetta per salvaguardare la barriera
corallina, permettendo così il proliferare degli squali, liberi di ingrassare in tutta tranquillità.
corallina, permettendo così il proliferare degli squali, liberi di ingrassare in tutta tranquillità.
I pescatori recriminano sul divieto di vendita della carne di pescecane introdotto nel 1999, facendo così esplodere la popolazione degli squali. Infine alcuni studiosi sostengono che i grossi predatori si siano avvicinati sempre di più alla costa a causa della pesca indiscriminata che ha fatto mancare le prede che di solito si trovano in acque profonde.
La realtà è che per il momento una vera soluzione ed un vero colpevole non sono trovati.
Anche se la situazione è in parte migliorata grazie allo studio delle "abitudini" degli squali, all'utilizzo di "sentinelle (sub) in mare che accompagnano i surfisti, ed alla pesca "mirata" di squali mediante l' utilizzo delle "drumlines", la lotta tra uomo e natura e ben lontana da conoscere il vincitore.
Anche se la situazione è in parte migliorata grazie allo studio delle "abitudini" degli squali, all'utilizzo di "sentinelle (sub) in mare che accompagnano i surfisti, ed alla pesca "mirata" di squali mediante l' utilizzo delle "drumlines", la lotta tra uomo e natura e ben lontana da conoscere il vincitore.
La cosa certa è che i turisti calano, cancellano le prenotazioni e che 16 scuole di surf su 17 hanno dovuto chiudere.
Gli albergatori sono in crisi. Pensate che solo nel 2014 i turisti sono diminuiti di 12.500 unità, con una perdita stimata di 33 milioni di euro.
Gli albergatori sono in crisi. Pensate che solo nel 2014 i turisti sono diminuiti di 12.500 unità, con una perdita stimata di 33 milioni di euro.
Io purtroppo non ci sono ancora stato in quest' isola ma nonostante gli squali, credo che valga la pena comunque di farci un viaggio, magari anche solo per concentrarsi sulla bellezza dei suoi percorsi trekking e sulla meravigliosa e rigogliosa natura dell' interno, dominata dal Piton des Neiges, con i suoi 3.069 metri di altitudine.
Per il resto non ho mai creduto che la natura si possa dominare anzi, credo proprio che ciò sia un gravissimo errore e che questa eterna lotta che l' uomo, in diversi luoghi ed in diverse forme si ostina a voler combattere, sia e sarà per sempre fortunatamente una battaglia persa !
Buon viaggio
Marco
Île de la Réunion (wikipedia)
Piacerebbe pure a me andarci,magari per l'isola interna,non so tuttavia, se un semplice bagno sulla riva quanto possa essere pericoloso e quanto sono sorvegliate le spiagge.
RispondiEliminaPiacerebbe pure a me visitare quantomeno l'interno dell'isola,tuttavia mi domando quanto possa essere rischioso fare il bagno lungo le rive e quanto esse siano sorvegliate.
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