venerdì 30 ottobre 2015

MONDO: Alla ricerca del sole invernale , ecco dove andare a Novembre.

Maldives a Novembre: tecnicamente è ancora la stagione delle piogge ma, in realtà, si possono verificare leggeri acquazzoni ed i prezzi sono bassi. Photo: Alamy
Ami il caldo in vacanza? Cerchi il mare anche in autunno-inverno ?

Ecco i luoghi di vacanza dove la temperatura è buona ed il sole scalda ancora. Oltre al bel tempo ricordatevi che novembre è uno dei mesi più economici per viaggiare e solitamente si trovano le migliori offerte.

Novembre può essere un mese perfetto per andare alla ricerca del sole invernale. Senza le vacanze scolastiche, le spiagge, gli alberghi e gli aerei sono sicuramente meno gettonati e molte mete offrono sconti allettanti in quello che è tradizionalmente una finestra tranquilla in vista della corsa di Natale.

Il periodo dei monsoni che affligge l' India e l'Estremo Oriente finisce solitamente entro la fine di settembre. E se la stagione degli uragani nell'Atlantico è ancora tecnicamente in essere, generalmente anch'essa si esaurirà entro la fine di novembre quindi, i mesi più a rischio (settembre e ottobre) sono già passati.
ESSAOUIRA (MAROCCO)
Max temp: 20°
Ore di sole al giorno: 7 
Temperatura dell'acqua: 19°

Questo grazioso avamposto sulla costa occidentale del Marocco mantiene ancora un'ottima temperatura nel mese di novembre.

 Photo: Alamy

La sua stupenda medina del 18 ° secolo è l'ideale per fare delle foto suggestive, ma il suo fascino soprattutto è sancito dai suoi lunghi tratti di spiaggia - eccellente per il kite-surf e wind-surf.
BODRUM (TURCHIA)
Max temp: 19°
Ore di sole al giorno: 6 
Temperatura dell'acqua: 19°


Situato quasi esattamente all'angolo sud-ovest della Turchia, Bodrum da ancora l' impressione dell'estate pur essendo nel mese di novembre, il sole dona ancora il suo calore sui bastioni del suo 15 ° secolo del castello crociato. Molti resort si trovano sul versante nord della penisola di Bodrum.
Max temp: 21° 
Ore di sole al giorno: 7 
Temperatura dell'acqua: 22°
Terza isola più grande del Mediterraneo , Cipro rimane così vicino al Medio Oriente che ne beneficia dal punto di vista climatico a novembre. Limassol, sulla sua costa

giovedì 29 ottobre 2015

MONDO : National Geographic, 160 immagini in mostra a Milano !

Quanti di noi sono rimasti rapiti almeno una volta nella vita sfogliando la rivista del National Geographic ? 


Credo moltissimi. 


Fin da bambino cercavo di farmela comprare dai miei genitori e piu' volte, in età matura, ho sottoscritto l'abbonamento. 





Per me ogni volta era UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL MONDO e per molti anni mi ha regalato emozioni, suscitato curiosità ed aperto occhi, cuore e mente. 

Se oggi ho questa irrefrenabile passione per i viaggi, per i luoghi e le culture remote è sicuramente anche grazie ai moltissimi "viaggi virtuali" fatti in gioventù con il National Geographic.


Pensate che la National Geographic Society, e la conseguente rivista nacquero il 27 gennaio 1888 al Cosmos Club di Washington DC da un gruppo di scienziati ed esploratori con l'intento di "migliorare e diffondere le conoscenze geografiche".

Obiettivo raggiunto direi, perlomeno con me !


Per continuare però a "viaggiare" con l'aiuto del National Geographic, non posso certo perdermi la mostra che si terrà a Milano, dal 29 di Ottobre 2015 al 14 Febbraio 2016 presso il Museo di Storia Naturale. 

Qui sotto il link ufficiale per avere più informazioni sulla mostra :

In mostra 150 immagini d'autore per raccontare l'avventura della Society e della rivista stessa ; bellissime fotografie tramite le quali si raccontano le storie di tanti uomini che hanno dedicato la propria vita a diffondere le conoscenze geografiche.


Certo nel mondo moderno di oggi, dove in aereo si raggiunge praticamente ogni luogo del mondo, con un semplice click si inviano in tempo reale centinaia di fotografie e su internet si trova praticamente tutto, forse per qualcuno tutto ciò non significa molto ma per me e spero per molti altri, tutto ciò invece ha un fascino irresistibile. Sarò vintage, ma a me piace pensare ancora all'epoca in cui conoscere mondi lontani significava organizzare una spedizione che durava mesi, che richiedeva sforzi enormi e che vedeva il risultato dell' "esplorazione" pubblicato sulla "mitica" rivista patinata con il bordo giallo.

Grazie per questi 127 anni di vita e .....

                                            .....lunga vita al National Geographic !!!


martedì 27 ottobre 2015

ASIA : Un barbaro in Asia , un libro di Henri Michaux


Oggi pubblico un post un pochino anomalo che nasce da una esigenza personale legata alla mia grande passione per i viaggi. 


Quanti di voi come me sono alla continua ricerca di testi, di libri di viaggio che aiutino non tanto ad organizzarlo (per questo ci sono le guide), ma a farci "entrare" nel viaggio stesso cosi' come appena rientrati invece, per approfondire quanto appena vissuto direttamente








Leggere un bel "libro di viaggio", specialmente se non di recente scrittura, credo aiuti molti di noi ad immaginarsi come fossero certi luoghi e come si vivesse in un altra epoca, stimolando allo stesso tempo però la curiosità ad esplorarli ai giorni nostri. 

Spinto da ciò ho pensato di condividere con voi una recente recensione pubblicata da Valerio Magrelli su Il Diario di Repubblica che introduce il libro "UN BARBARO IN ASIA" scritto da Henri Michaux. 








L' opera di Michaux sorge dalla spedizione che egli intraprese nel 1931, trentaduenne, in Sri Lanka, Cina, Vietnam, India, Malesia e Giappone. 


La recensione di Valerio Magrelli - Il Diario di Repubblica e la sinossi del libro delle Edizioni ObarraO che riporto qui di seguito, mi hanno ispirato questo post e la voglia di condividere con tutti voi questa informazione, nella speranza che possa contribuire a farvi "viaggiare" con la mente nell'attesa o nel ricordo della scoperta di questi meravigliosi paesi. 

                                                            
                     Buona Lettura
                           Marco

SINOSSI
Nel 1931 Henri Michaux parte per l’Asia e vi trascorre circa otto mesi, durante i quali visita l’India, il Nepal, Ceylon, la Cina, il Giappone e la Malesia. Un’esperienza totale affrontata senza filtri, con gioia, alla stregua di un “viaggio immaginario”, sotto la spinta di un irrefrenabile desiderio di disorientamento.

Michaux si immerge nelle folle di questi paesi, a stretto contatto con “l’uomo della strada”, che osserva con l’occhio di un antropologo o, meglio, di un naturalista.
Un barbaro in Asia è il risultato di questo “grand tour” orientale. Un resoconto diretto, spiazzante, spesso beffardo e “politicamente scorretto” che abbraccia e tenta di decifrare ogni aspetto delle culture dei paesi visitati. Rifuggendo le categorie del pensiero occidentale – in ciò barbaro, ossia non intaccato da pregiudizi –, Michaux attraversa e si lascia attraversare da religioni, lingue, calligrafie, letterature, filosofie, generi teatrali, musiche e danze.
Un testo cardine per gli sviluppi successivi della poetica di Michaux, un modello a cui, quarant’anni dopo, si rifarà anche Roland Barthes per L’impero dei segni.

AUTORE

Henri Michaux

(Namur 1899 – Parigi 1984). Infanzia solitaria e ribelle, influenzata dall’educazione gesuita. All’età di 21 anni abbandona gli studi di medicina e si arruola nella marina militare belga. Trasferitosi a Parigi nel 1924, frequenta l’ambiente dei surrealisti, in particolare Klee, De Chirico, Ernst, e dirige «Hermès», rivista di poesia e mistica.
Inizia a scrivere nel 1926 e affianca a questa attività quella di pittore. Tra il 1927 e il 1937 effettua vari viaggi in Sudamerica e in Asia. Alla fine della guerra si avvicina al gruppo degli esistenzialisti. Nel 1955 prende la nazionalità francese e inizia a sperimentare su di sé gli effetti degli allucinogeni, assunti come mezzo per l’esplorazione dei meccanismi della vita interiore dell’individuo. Nel 1965 riceve il Premio Nazionale per la Letteratura.
Tra i suoi libri, Conoscenza degli abissi (Quodlibet) e Passaggi (Adelphi).


venerdì 23 ottobre 2015

ETIOPIA : LALIBELA, salviamo le chiese cristiane scavate nel tufo

La scorsa primavera ho avuto l'occasione di visitare l'ERITREA, paese molto legato a noi italiani per il suo ed il nostro passato, ma che certamente non si può annoverare tra i paesi "turistici" più visitati al mondo. 

Anzi, purtroppo al giorno d'oggi l'Eritrea è tristemente famosa per l'immigrazione del suo popolo verso l'Italia, per fuggire da una dittatura che seppur non risulta evidente, in realtà c' è e rende la vita molto molto difficile al dignitoso popolo eritreo (per chi volesse approfondire ho trovato questo articolo sul blog di savethechildren.it). Comunque del mio viaggio in Eritrea vi parlerò in un altro post in futuro.

Mentre ero ad Asmara però, mi è capitato di assistere ad una messa nella cattedrale ortodossa copta (https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_ortodossa_copta). 



Non so se perché era la messa delle palme, oppure perché era la prima volta che assistevo al rito copto-ortodosso, ma quell'ora passata all'interno della chiesa mi ha molto colpito ed emozionato. Si respirava una forte ed intensa spiritualità che raramente mi è capitato di vivere in altre parti del mondo e che qui di seguito provo a farvi rivivere con questo mio pessimo video girato all'interno della chiesa ...


Uscendo dalla chiesa Davide, un caro amico super viaggiatore, vedendomi emozionato mi ha raccontato del suo viaggio in ETIOPIA, dove specialmente a LALIBELA in occasione del Natale copto (prox. 7 di gennaio 2016) l'atmosfera mistico-religiosa è veramente unica, cosi' come uniche sono le meravigliose chiese cristiane costruite nel Medioevo sull'altopiano etiope e scavate interamente nel tufo.



Da allora ho deciso che questo sarà uno dei miei prossimi viaggi "Natalizi" ,(quest'anno invece ho optato per un altro meraviglioso paese, il buddista Myanmar : venire con me ? ecco il programma completo  http://viaggiusclub.blogspot.it/p/proposta-natale-2015.html) 

anche perché l'Etiopia offre un'altra meraviglia da visitare a Natale, la depressione "infernale" della Dancalia, ma anche di questa ve ne parlerò in un altro post. 









Tornando all'Etiopia, pensate che la città di LALIBELA è stata definita uno dei luoghi di culto più affascinanti della Terra, permeata di una sacralità avvolgente, mistica, e totale. La leggenda dice che i Cavalieri Templari parteciparono alla progettazione e costruzione delle sue 11 chiese in tufo e che all'interno sarebbe nascosta l'Arca dell'Alleanza. 

Le 11 chiese monolitiche ipogee (scavate in profondità) costruite interamente in tufo sono oggi però in grande pericolo di conservazione, a causa della scarsa manutenzione e dal degrado strutturale dovuto all'infiltrazione dell'acqua piovana. 








L'Unesco già dal 1998 ha avviato un programma di conservazione ed il bando internazionale è stato vinto da 2 società italiane che seppur con progetti differenti , stanno cercando di salvare questo patrimonio inestimabile. 

Uno dei 2 progetti prevede l'utilizzo di malte protettive ed il recupero degli antichi canali di drenaggio ; nei secoli LALIBELA aveva saputo dotarsi di un efficientissimo sistema di fossati che drenavano le cavità dei monumenti, mantenendoli asciutti. Purtroppo nel tempo e con la mancata manutenzione i fossati si sono intasati ed il ristagno dell'acqua unito all'umidità ha indebolito le strutture.


Ricostruire il sapere antico di LALIBELA, individuando metodi e materiali reperibili in loco e assegnando i lavori di manutenzione alla popolazione locale: questa è la nuova scommessa (italiana) per risanare e custodire le antiche chiese d'Etiopia. 


Speriamo che l'Italia questa volta vinca la scommessa !

Un ringraziamento speciale alla rivista AFRICA per avermi ispirato questo post. 

                                                                Ciao 
                                                               Marco

martedì 20 ottobre 2015

AUSTRIA, IRAN : quando l'architettura fa la differenza !



Ieri rientrando da un bellissimo weekend passato a Vienna, mi sono soffermato a riflettere sulle tante cose belle che questa città "imperiale" è riuscita a regalarmi (si fa per dire visto che li si paga caro tutto !) sotto molteplici punti di vista : storico, culturale ed emozionale. 

E' una città stra-conosciuta quindi non credo valga la pena per me soffermarmi sulle principali attrazioni turistiche come la cattedrale romano-gotica di Stephansdom 



il complesso dell'Hofburg






la Scuola d'equitazione Spagnola fondata nel 1572 con i magnifici cavalli Lipizziani, 





i palazzi ed i giardini del Belvedere con il famoso bacio di Klimt , il palazzo di Schonbrunn etc.... 












Su tutto ciò esistono già moltissime guide e parecchia documentazione è disponibile in internet.

Una chicca architetturale invece che mi ha molto colpito ed è forse meno nota, è senza dubbio l' HUNDERWASSER HAUS,








 un complesso abitativo popolare, che con tutti i suoi colori sicuramente non ti aspetti nella  "grigia" Vienna imperialista. 

L' edificio e' stato costruito nel 1985 da Friedensreich Hundertwasser con l'intenzione dichiarata di rompere con l'architettura moderna e di costruire una casa verde ed ecologica. 

Un posto sicuramente da visitare se capitate a Vienna prossimamente.






Riallacciandomi però al tema del post, e ciò "quando l'architettura fa la differenza", sul volo di rientro mi è capitato di sfogliare il Venerdi di Repubblica del 16 ottobre 2015 e mi sono soffermato su un articolo di Vanna Vannuccini che introduceva, tra le tante, la rivoluzione architetturale in atto in questo momento a Teheran. 


Come già avrete notato, il paese e' ultimamente al centro dell'attenzione specialmente dopo l'accordo sul nucleare siglato recentemente con gli Stati Uniti ; un paese che già quando lo visitai io, nella primavera del 2009, mi aveva dato l'impressione di voler fortemente cambiare (specialmente nella popolazione giovane) , di volersi lasciare alle spalle quanto prima il regime teocratico, ma che allora non aveva ancora la forza di farlo o perlomeno di provarci.

Non so se adesso siano pronti oppure se sia ancora presto, ma sicuramente l'accordo con gli Stati Uniti è un forte segnale di cambiamento. Tornando però al tema, nell'articolo si menziona come esempio rivoluzionario la costruzione di una nuova moschea a Teheran,

una moschea senza minareti né verticalità,completamente l'opposto cioè delle moschee classiche. 

Un progetto che in un paese teocratico come l' Iran appare senza dubbio trasgressivo e rivoluzionario. 





Certo e' che vedendo l'immagine "moderna" della nuova moschea, e confrontandola con le magnifiche e "classiche" moschee di Isfahan che vedete qui sotto, e da me tanto ammirate nella Piazza Meydān Naqsh-e Jahān (ovvero "Piazza Metà del Mondo") ....

























sicuramente qualche dubbio sull'architettura moderna rimane anche a me, pur non essendo ne un architetto ne tanto meno un islamista !

Rimane il fatto comunque che l'Iran è un bellissimo paese che consiglio a chiunque di visitare nella propria vita anche per rendersi conto di quanto i giornali e la cosiddetta geo-politica riescano a far passare un immagine di questo paese che in realtà si rivela completamente diversa non'appena si ha la possibilità di visitare l'Iran, d'incontrare il popolo iraniano, e magari di fermarsi invitati da loro a fare un "trasgressivo" picnic in uno dei tanti parchi cittadini come è capitato spesso a me durante il mio breve viaggio.

Un esperienza veramente bella e significativa !

Come sempre se vi servissero idee, consigli per un viaggio in Iran , a Vienna o in altri paesi, sapete dove trovarmi.

                                                                           Ciao
                                                                          Marco

Iran – Bandiera




Vienna – Stemma


giovedì 15 ottobre 2015

MAROCCO : MUCH LOVED , Il lato "oscuro" del Marocco !




In questi giorni trovate al cinema un FILM che forse non viene pubblicizzato molto, ma che invece credo valga la pena segnalarvi perché "svela" un lato della società marocchina forse sempre risaputa, ma mai pubblicizzata e resa cosi' esplicita come in questo film : la PROSTITUZIONE !

Il film girato nella "sensuale" MARRAKECH dal regista Nabil_Ayouch (wikipedia) , uno dei più importanti del cinema d'autore marocchino, è da considerarsi sicuramente come un film scomodo, specialmente in patria. 

Pensate che subito dopo la proiezione a Cannes, lo scorso maggio, la protagonista LOUBNA ABIDAR ed il regista stesso hanno ricevuto minacce e da allora girano sotto scorta. 

La proiezione del film e' stata subito proibita in Marocco dal ministro della comunicazione e nessuno ha potuto vederlo in patria.


Per farvi capire il personaggio, ecco come risponde Loubna Abidar alla domanda "Come ha avuto il ruolo?"

«Mi sono travestita da puttana e sono arrivata nell’ufficio del regista. Il giorno dopo Nabil ha scoperto che ero una vera attrice e non ha accettato che fossi l’eroina del film. Mi ha però assunta come sua consulente. Abbiamo incontrato due-trecento prostitute. Alla fine sono riuscita a convincerlo e il ruolo è stato mio».



Il resto dell'intervista rilasciata dall'attrice principale a Laura Putti di Repubblica la trovate qui :  "Nella-societa-araba-decidono-gli-uomini-le-donne-si-sveglino"


Il regista invece, in un'altra intervista alla domanda "Che cosa mostrano le prostitute da dare tanto fastidio?" risponde cosi' :

"Quello che fa paura è la loro indipendenza. Lì c'è tutta la loro forza e potere...."


Il resto dell'intervista rilasciata dal regista a Francesco Gallo dell'ANSA, la trovate qui:  "Nabil-Ayouch-prostitute-guerriere-tabu-in-marocco"






Credo sia un film che non vada assolutamente perso anzi, che vada sostenuto proprio per incentivare i film d'autore, cercando cosi' di far capire all'industria cinematografica quanto sia importante produrre sempre più questo genere a discapito dei più famosi film di cassetta. 

                                                      Buona Visione a tutti
                                                                   Marco


MYANMAR - BIRMANIA : Ecco il programma completo del mio prossimo viaggio NATALE 2015 !

Amici VIAGGIATORI , per quest' anno proporrei una meta IMPERDIBILE ed assolutamente da VISITARE PRIMA POSSIBILE, prima cioè che cambi in modo drastico e definitivo. 

Più che dalle mie parole però, avrei pensato di farvela introdurre da una "semplice" foto, e da "un amico" che ha accompagnato molte mie notti insonni, qualcuno molto più noto di me che ha conosciuto, vissuto ed amato questo paese molto profondamente ....



e che la descrive cosi :

"Ci sono visite al mondo dinanzi alle quali uno si sente fiero di appartenere alla razza umana. BAGAN all'alba, è una di queste. Nell'immensa pianura, segnata solo dal baluginare argenteo del grande fiume Irrawaddy, le sagome chiare di centinaia di pagode affiorano lentamente dal buio e dalla nebbia: eleganti, leggere, ognuna come un delicato inno a Buddha. Dall'alto del tempio di Ananda si sentono i galli cantare, i cavalli scalpicciare sulle strade ancora sterrate. E' come se una qualche magia avesse fermato questa valle nell'attimo passato della sua grandezza."
                                                         
                                                         (Tiziano Terzani. In Asia)

Chi vuole quindi TROVARSI CON ME , in un'ALBA di fine DICEMBRE 2015, ad aspettare che le sagome chiare di CENTINAIA di PAGODE AFFIORINO lentamente dal BUIO e dalla NEBBIA ?

Qualcuno vuole assaporare con me questa MAGIA che ha fermato QUESTA VALLE nell' attimo passato DELLA SUA GRANDEZZA ?

Allora AMICI VIAGGIATORI, ecco qui sotto pubblicato finalmente l'itinerario studiato nei minimi dettagli. 


Scusate se ci ho messo un pochino di tempo, ma ho voluto ottimizzare l'itinerario affinché tutte le principali meraviglie del Myanmar siano incluse. Allo tesso tempo pero', ho posto altrettanta attenzione ai tempi ed ai ritmi delle varie visite e spostamenti, oltre ad assicurarmi un adeguato livello dei servizi locali, dei voli internazionali e di quelli interni.

Per completezza, oltre all'itinerario qui sotto trovate dei link che credo vi possano interessare per conoscere ed approfondire il paese a 360°. 


Spero tutto ciò possa suscitare il vostro interesse e che mi contattiate il prima possibile via Facebook, Mail, Whatsup o telefono per ulteriori informazioni (prezzo, visto, clima, etc...) , assicurandovi cosi' uno dei pochi posti disponibili. 


                                                   A presto

                                                    Marco



SCHEDA PAESE (wikipedia.org) 
LIBRI CONSIGLIATI (www.libridiviaggio.it)
 
MAPPA MONDO

MAPPA ITINERARIO 
Dipartimento Governativo Turismo (Inglese)
Immagini e testi sul Myanmar (Inglese)



Qui di seguito trovate l' itinerario :



                BIRMANIA - Templi e popoli
          
     (26 Dicembre 2015 - 9 Gennaio 2016 - Durata : 15 giorni)


A nord-ovest della penisola indocinese, un paese senza età rimasto a lungo isolato dal mondo esterno, brilla della sua arte religiosa. Un paese buddhista per eccellenza, dove templi, pagode, Buddha e bronzi non sono musei o attrattive turistiche, ma parte integrante del paesaggio e soprattutto luoghi vissuti dalla gente con profonda spiritualità. Un paese dove le tradizioni ancestrali della popolazione sopravvivono al consumismo e donne e uomini svolgono le loro semplici attività con ritmi antichi. 

La sacra GOLDEN ROCK, le antiche capitali di BAGO e SAGAING, il MONTE POPA, le GROTTE SACRE di PINDAYA. Lo STRAORDINARIO parco archeologico di BAGAN, con migliaia di santuari, stupa, templi e pagode, il colorato MERCATO di NYAUNG-OO, il VILLAGGIO di MINNANTHU. Gli sfarzosi templi di MANDALAY; la navigazione in battello sul fiume IRAWADDY e le scene di vita fluviale; la grande campana in bronzo di MINGUN; il ponte di tek di AMARAPURA ed il suo mercatino variopinto. Il MAGICO LAGO INLE e la minoranza etnica Intha, “i figli dell’acqua”, che vivono in villaggi su palafitte in perfetta armonia con l’ecosistema. Il mercatino di Ama ed infine YANGON con le spettacolari guglie d’oro della PAGODA SHWEDAGON. 


1° giorno / Partenza dall’ITALIA

Partenza dall’Italia in serata con voli di linea Air China via Pechino per Yangon. Cena e pernottamento a bordo.

2° giorno / Arrivo a YANGON

Arrivo all'aeroporto internazionale di Yangon in tarda serata, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento all’hotel. 

Pasti liberi. Pernottamento in hotel.







3° giorno / YANGON – KYAIKHTIYO

Al mattino partenza per la visita di Kyaikhtiyo, la "Roccia d'oro", a circa 180 km a Yangon (4 ore di strada), un monte ritenuto sacro, con un grosso masso coperto di foglie d’oro situato prodigiosamente in equilibrio sul bordo di una roccia. Sulla cima del masso è adagiata una piccola pagoda dorata che contiene una reliquia del Buddha. Per salire si prendono dei camion alla base del monte Kyaikhtiyo, adibiti al trasporto dei pellegrini, che arrancano sulla tortuosa ascesa per circa 20 minuti. L’ultimo tratto, una ripida salita, su strada asfaltata, è da farsi a piedi in circa 45 minuti.

Pasti liberi. Pernottamento in hotel.

 4° giorno / KYAIKHTIYO – BAGO – YANGON – partenza in bus notturno

Partenza per l’antica capitale Bago (antica Pegu). Visita del Buddha sdraiato giganteShwethalyaung (lungo 55 m e alto 16). Rientro a Yangon. Sulla via del ritorno si sosterà alla pagoda Kyaik Pun, con 4 Buddha giganti alti 30 m seduti schiena a schiena, e al tempio “nat” per la protezione dei guidatori. 
Arrivo a Yangon e partenza con bus notturno di linea per Mandalay

Pasti liberi. Notte a bordo.
















5° giorno / MANDALAY – AMARAPURA – SAGAING – MANDALAY

Arrivo prima dell’alba a Mandalay, l’ultima capitale del regno birmano, prima che l’occupazione britannica ne decretasse la fine, mandando in esilio lo sfortunato re Thibaw, oggi la seconda città del Paese con una popolazione che si aggira intorno al milione di abitanti. Sistemazione in hotel per rinfrescarsi e per un breve riposo. Prima colazione e partenza per la visita dell'affascinante Amarapura, antica capitale, con il monastero Mahagandayon dove si assiste al silenzioso pasto comunitario di circa mille monaci,





 il ponte U Bein, il più lungo ponte tutto in tek del mondo su cui passeggiare. 


Quindi si ammira, da punto panoramico, il magnifico panorama delle colline di Sagaingcostellate di templi e pagode.











Si prosegue per il quartiere dove lavorano il marmo, dove si  visita l’importante pagoda Mahamuni con la grande statua del Buddha seduto proveniente dall’Arakhan, ricoperta di foglie d’oro votive. 

                                                                                                                                               

Passeggiata nel mercatino variopinto


Nel pomeriggio visita di Sagaing altra antica capitale, famosa per le sue colline costellate di templi, pagode e monasteri. Tramonto da questo luogo incantevole, e rientro a Mandalay in serata. 

Pasti liberi. Pernottamento in hotel.





6° giorno / MANDALAY – MINGUN – MANDALAY

Dopo la prima colazione escursione in barca locale a Mingun, antica città reale. Lungo le rive del fiume si osservano panorami e scene della vita fluviale. Visita alla zona archeologica di Mingun che include l’immensa pagoda incompiuta, la campana più grande del mondo, dal peso di 90 tonnellate, e la pagoda Myatheindan, costruita con particolari spire bianche, simboleggianti i monti mitologici. Rientro a Mandalay


Nel pomeriggio si inizia la visita della città che prevede una sosta ai laboratori artigiani delle marionette e degli arazzi, la visita al monastero Shwenandaw, con splendidi intarsi di legno, meraviglioso esempio di arte tradizionale birmana, unico superstite degli edifici del Palazzo Reale andati completamente distrutti durante la seconda guerra mondiale. 

Quindi la Kuthodaw Paya, che fu il risultato di un grande sinodo di 2.400 monaci, chiamati da re Mindon nel 1857 per stabilire il canone definitivo del testo originale più antico dei 15 libri sacri che tramandavano gli insegnamenti del Buddha. Il testo fu scolpito in lingua pali su 729 lastre di marmo. Si prosegue per la vista panoramica su tutta la città dalla collina di Mandalay




Pranzo libero. Cena obbligatoria di Capodanno inclusa. Pernottamento in hotel.

7° giorno / MANDALAY – BAGAN (in battello sull’Irawaddy)

Dopo la prima colazione trasferimento al molo e intera giornata di navigazione in battello sul fiume Irawaddy verso Bagan. Lungo le rive del fiume si osservano panorami e scene della vita fluviale. Arrivo a Bagan in serata e sistemazione in hotel. 
Pasti liberi. Pernottamento in hotel.



8° giorno / BAGAN

Visita di BAGAN la località più affascinante della Birmania. Verso la metà dell'XI secolo Bagan, sotto il re Anawrahta ( 1044-1077), divenne un regno unico iniziando la sua età dell'oro, dove la cultura Mon e soprattutto la sua forma di Buddhismo Theravada esercitò un'influenza dominante. Il re divenne un convinto sostenitore delle idee e delle pratiche Theravada iniziando un programma di grandi costruzioni a sostegno della nuova religione. Dal regno di Anawrahta, fino alla conquista da parte delle forze di Kublai Khan nel 1287, Bagan è stata il centro vibrante di una frenetica architettura religiosa. Si pensa che probabilmente qui siano stati costruiti più di 13.000 tra templi, pagode e altre strutture religiose, ora ne rimangono circa 2.000.

Un patrimonio unico, tra i siti archeologici più significativi del Sud-Est asiatico e del mondo. Nel 2002 le è stato conferito lo status di Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Due principali tipi di strutture architettoniche storiche si trovano nella zona di Bagan. La pagoda, o stupa (in birmano Zedi) è uno dei principali monumenti buddhisti. Originariamente un cumulo di pietre è diventato un monumento funebre, poi ha acquisito simbolismo cosmico del Buddha contenente le sue reliquie. 

L'altra è il tempio, o pahto, che può assumere una varietà di forme. I templi (gu) sono stati ispirati dalle grotte scavate dai buddhisti nella roccia in India. Erano edifici più grandi e multi-piano, luoghi di culto che comprendevano corridoi riccamente affrescati con immagini sacre e statue. 




Non può mancare una sosta presso il colorato mercato a Nyaung-oo, molto animato nelle ore mattutine, 

visita della splendida Shwezigon pagoda,
il cui stupa a forma di campana è diventato il prototipo per tutte le altre pagode in Birmania, seguirà la visita ad altre pagode e templi tra i più importanti e scenografici, e alla fabbrica della bellissima lacca, tipica di Bagan. 

Visita del tempio di Ananda, del particolare tempio Manuha, fino a concludere con un indimenticabile tramonto panoramico all'alto di una pagoda


Pasti liberi. Pernottamento in hotel.
















9° giorno / BAGAN

Dopo la prima colazione si continua la visita di BAGAN con altri spettacolari templi e pagode, come il tempio di Thatbyinnyu

Il suo nome significa onnisciente, uno degli attributi del Buddha. Innalzato a metà del XII sec. da Alaungsithu raggiunge i 60 m. d’altezza ed è uno degli edifici più alti della piana da dove, prima del 1994, si poteva godere di uno dei panorami più belli. Si dice che la piccola pagoda adiacente, la Tally, sia stata costruita mettendo da parte un mattone per ogni diecimila usati nella 

costruzione di Thatbyinnyu. 
Visita di altri templi e pagode scenografiche

Nel pomeriggio visita dell villaggio di Minnanthu, dove si trovano pagode dagli importanti affreschi e fuori dai normali circuiti turistici, in un ambiente rurale di grande serenità. 




Pasti liberi. Pernottamento in hotel.



10° giorno / BAGAN – MONTE POPA – KALAW

Dopo la prima clazione partenza in direzione est. Sosta presso il monte Popa, considerato la dimora degli spiriti NAT. 













Proseguimento per Kalaw, località di vacanza famosa tra gli inglesi del tempo coloniale per le
fresche pinete e i bei panorami montani, e dove si trova un insediamento nepalese dei famosi Gurkha. 

Pasti liberi e pernottamento in hotel.






11° giorno / KALAW – PINDAYA – LAGO INLE

Partenza al mattino con destinazione Lago Inle. Lungo strada visita di Pindaya, le famose grotte sacre ai buddhisti, in cui sono stati messe nel corso dei secoli più di 9000 statue di Buddha di tutte le foggie e dimensioni, che occhieggiano in un labirinto di stalattiti e stalagmiti illuminate dalle candele. 



Arrivo al Lago Inle. Il lago Inle è uno specchio d’acqua poco profondo, di una ventina di chilometri di lunghezza e una decina nel suo punto più largo. E’ limpido e di particolare suggestione a causa di diversi fattori ambientali, la serenità della gente e la soavità dei panorami. In questo luogo eccezionale gli 80.000 abitanti dell’etnia degli Intha, che vuol dire “Figli dell’Acqua”, vivono, lavorano, studiano, pregano: tutto sull’acqua! 
Pasti liberi. Pernottamento in hotel.





















12° giorno / LAGO INLE 

Dopo la prima colazione ci si imbarca su lance a motore e si inizia subito il tour del Lago Inle: il lago è molto bello ed estremamente pittoresco! Si incontra un mondo a sè, di una popolazione unica, quella degli Intha, che abita sulle acque del lago, e dal lago trae vita. Si osservano i pescatori che remano con la gamba e pescano con la speciale nassa conica, i giardini galleggianti costruiti con fango e giacinti d’acqua e ancorati al fondo con pali di bambù. 




Si visita il monastero Nga Pha Kyaung famoso un tempo per i gatti addestrati dai monaci, i villaggi degli Intha, costruiti sull’acqua e la grande pagoda Phaung Daw U Kyaung, la più importante dello Stato degli Shan. 

Pasti liberi Pernottamento in hotel.








13° giorno / LAGO INLE – HEHO – YANGON

Dopo la prima colazione partenza per Heho e da lì in volo per Yangon. Arrivo nel pomeriggio e
trasferimento in hotel. 

Pasti liberi. Pernottamento in hotel.








14° giorno / YANGON

Dopo la prima colazione visita di Yangon, fondata nel 1755, una delle più affascinanti città asiatiche. Fino al 2006 Yangon era anche la capitale del Paese, prima che questa venisse spostata ufficialmente in una città costruita dal nulla centinaia di chilometri più a nord e in mezzo alla giungla tropicale, Naypyidaw. Rimane comunque uno dei centri commerciali più importanti. Gran parte delle esportazioni e delle importazioni passano attraverso il porto di Thilawa, il più grande e trafficato della Birmania. La città ha 6 milioni di abitanti di etnie birmane diverse che convivono pacificamente insieme a indiani e cinesi, ed è un affascinante miscuglio di costruzioni di diversi stili: inglese del periodo vittoriano, cinese, birmano, indiano bagnata da fiumi e con 2 laghi, parchi ombrosi e viali alberati dai quali svettano i pinnacoli delle numerose pagode disseminate ovunque. 

La visita inizia con Chaukhtatgyil grande Buddha reclinato, lungo 70 metri, custodito in un grande capannone a forma di pagoda. 












Poi la grande pagoda Shwedagonil simbolo del Paeseuna meraviglia di armonia e splendoreCentro del buddhismo theravada, la pagoda sorge su una collina alla quale si accede da quattro immense scalinate ed è costituita da un’enorme cupola ricoperta da una lamina d’oro.






Attorno si ergono molte altre pagode minori, piccoli stupa e templi. I fedeli che pregano inginocchiati, l’aria che profuma di incenso, il silenzio… creano un’atmosfera estremamente mistica. 

Si termina con il Bogyoke Aung San Market, che inaugurato nel 1926 contiene quasi duemila negozietti che vendono oggetti di lusso e di uso quotidiano: dai gioielli preziosi alla bigiotteria, dalle antichità alle sete pregiate e ai longyi di semplice cotone.

Pasti liberi. 








In serata trasferimento all'aeroporto per il volo Air China via Pechino per l’Italia.

15° giorno / Arrivo in Italia

Arrivo in Italia nel pomeriggio.

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