martedì 27 ottobre 2015

ASIA : Un barbaro in Asia , un libro di Henri Michaux


Oggi pubblico un post un pochino anomalo che nasce da una esigenza personale legata alla mia grande passione per i viaggi. 


Quanti di voi come me sono alla continua ricerca di testi, di libri di viaggio che aiutino non tanto ad organizzarlo (per questo ci sono le guide), ma a farci "entrare" nel viaggio stesso cosi' come appena rientrati invece, per approfondire quanto appena vissuto direttamente








Leggere un bel "libro di viaggio", specialmente se non di recente scrittura, credo aiuti molti di noi ad immaginarsi come fossero certi luoghi e come si vivesse in un altra epoca, stimolando allo stesso tempo però la curiosità ad esplorarli ai giorni nostri. 

Spinto da ciò ho pensato di condividere con voi una recente recensione pubblicata da Valerio Magrelli su Il Diario di Repubblica che introduce il libro "UN BARBARO IN ASIA" scritto da Henri Michaux. 








L' opera di Michaux sorge dalla spedizione che egli intraprese nel 1931, trentaduenne, in Sri Lanka, Cina, Vietnam, India, Malesia e Giappone. 


La recensione di Valerio Magrelli - Il Diario di Repubblica e la sinossi del libro delle Edizioni ObarraO che riporto qui di seguito, mi hanno ispirato questo post e la voglia di condividere con tutti voi questa informazione, nella speranza che possa contribuire a farvi "viaggiare" con la mente nell'attesa o nel ricordo della scoperta di questi meravigliosi paesi. 

                                                            
                     Buona Lettura
                           Marco

SINOSSI
Nel 1931 Henri Michaux parte per l’Asia e vi trascorre circa otto mesi, durante i quali visita l’India, il Nepal, Ceylon, la Cina, il Giappone e la Malesia. Un’esperienza totale affrontata senza filtri, con gioia, alla stregua di un “viaggio immaginario”, sotto la spinta di un irrefrenabile desiderio di disorientamento.

Michaux si immerge nelle folle di questi paesi, a stretto contatto con “l’uomo della strada”, che osserva con l’occhio di un antropologo o, meglio, di un naturalista.
Un barbaro in Asia è il risultato di questo “grand tour” orientale. Un resoconto diretto, spiazzante, spesso beffardo e “politicamente scorretto” che abbraccia e tenta di decifrare ogni aspetto delle culture dei paesi visitati. Rifuggendo le categorie del pensiero occidentale – in ciò barbaro, ossia non intaccato da pregiudizi –, Michaux attraversa e si lascia attraversare da religioni, lingue, calligrafie, letterature, filosofie, generi teatrali, musiche e danze.
Un testo cardine per gli sviluppi successivi della poetica di Michaux, un modello a cui, quarant’anni dopo, si rifarà anche Roland Barthes per L’impero dei segni.

AUTORE

Henri Michaux

(Namur 1899 – Parigi 1984). Infanzia solitaria e ribelle, influenzata dall’educazione gesuita. All’età di 21 anni abbandona gli studi di medicina e si arruola nella marina militare belga. Trasferitosi a Parigi nel 1924, frequenta l’ambiente dei surrealisti, in particolare Klee, De Chirico, Ernst, e dirige «Hermès», rivista di poesia e mistica.
Inizia a scrivere nel 1926 e affianca a questa attività quella di pittore. Tra il 1927 e il 1937 effettua vari viaggi in Sudamerica e in Asia. Alla fine della guerra si avvicina al gruppo degli esistenzialisti. Nel 1955 prende la nazionalità francese e inizia a sperimentare su di sé gli effetti degli allucinogeni, assunti come mezzo per l’esplorazione dei meccanismi della vita interiore dell’individuo. Nel 1965 riceve il Premio Nazionale per la Letteratura.
Tra i suoi libri, Conoscenza degli abissi (Quodlibet) e Passaggi (Adelphi).


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